Antonio Taglietti

   
Nome cognome:
Antonio Taglietti
Data di nascita:
5 ottobre 1981

Ruolo:

Gioco dove mi mettono e quasi sempre deludo
Numero:
13
Frase celebre: Fene Che?
Soprannome: Taglioni
Stato civile: Celibe ma ancora per poco (vedi sotto)
Professione:
Notaio
Altezza: 174
Peso: 68
Segno zodiacale: Bilancia
Cibi preferiti:
 
Hobby:
Libri, Scrittura, Cinema, Doppiaggio, Autoperfezionamento
Dicono di lui:

Cosa avrebbe fatto Taglioni al mio posto?

Pitoni sempre in forma splendida... co no le da zogar (Zanin)

Sempre na garanzia de impegno durante la partida, se al se allenese anca de risultati comunque l’è simpatico (Il Cigno)

Movenze da fenomeno….ubriaca gli avversari (Checco)

Fene keee? L’è na testa incredibile… (Marcobain)

E’ l’unico giocatore in tutta la storia del calcio,che spara cazzate e fa anche ridere durante le partite…sempre pronto comunque quando c’è da vincere…par bever a fine partida,se intende…INAFFERRABILE (Re Artù)

Roja impercorribile (Doriano)

L’autoreferenzialità non gli manca (Taglioni)

Informazioni varie: Cresciuto calcisticamente nel "campetto per lo sviluppo di una tecnica visionaria" davanti a casa di Beppe (chiedete pure ai Bellè e a Zanin), riuscii per breve tempo ad ottenere consensi nelle giovanili di paese. All'epoca era purtroppo la volontà quella che mancava: il punto più alto della mio sviluppo da calciatore fu probabilmente il contatto a Milanello per un provino che non riuscii mai a sostenere. Il morbo di "Osgodd-Slatter" non mi avrebbe permesso di correre fino all'età di sedici anni, al completamentamento dello sviluppo fisico. Ma in quegli anni, quella della prima adolescenza, furono altre le passioni che subentrarono al calcio e che mi allontanarono definitivamente dall'attività agonistica. Eppure, proprio quel distacco segnò il passaggio ad una nuova fase di consapevolezza che sarei riuscito a trasmettere anche nei campi di gioco. E' con questo spirito, autoironico e scanzonato che entro in campo. Ma il lato più leggero della mia personalità si confonde ambiguamente nell'idiosincrasia che mi caratterizza: il desiderio di consumare la vita dell'avversario prende improvvisamente, ti lascia sospeso sul sottilissimo filo di una lama. Trevisan-Contà è l'occasione migliore per dare prova di queste caratteristiche.